Se strutturato adeguatamente, il gioco all’aperto può risultare estremamente coinvolgente e rigenerante, come nel workshop elaborato dall’Associazione Muse Artiterapie a Volterra, (…) in un intenso e completo percorso di Arteterapia utilizzando ambienti esterni ed interni.
(Maria Jacomini, Una nuova forma nascente, 2016)
Nel 2015 abbiamo intrapreso un viaggio di conoscenza verso Aix en Provence, per vedere con i nostri occhi, fogli e colori, la montagna Saint Victoire, alla quale Paul Cèzanne ha dedicato decine di dipinti dal vero.
Desideravamo contattare lo sguardo che il grande artista gettò sulla natura, e le sue parole in proposito: “Il colore è biologico, è vivente, è il solo a far viventi le cose”. Cèzanne sembra coniugare la “necessità spirituale” con l’atto del passeggiare nella natura quando affermava: “Per dipingere bene un paesaggio devo scoprire prima le sue caratteristiche geologiche” .
La dissolvenza della forma diventa la sua cifra visiva: “Tutto quello che vediamo, non è vero?, si dilegua. La natura è sempre la stessa, ma nulla resta di essa, di ciò che appare.” . Uno sguardo artistico che abbiamo chiamato “immersione esterna” nell’esplorazione di Sé, uno sguardo, per così dire, dall’alto.
Durante il viaggio verso la Provenza, abbiamo fatto sosta a Volterra in visita anche al padiglione 4 dell’ex Ospedale psichiatrico dove Nof4 ha realizzato un mural di graffiti sulle pareti antistanti il giardino.
Abbiamo guardato questa interessante opera di Art Brut, frutto di un processo artistico che sembra il tentativo di salvaguardare il proprio Sé dall’esperienza dell’internamento. Sul muro c’è scritto, tra l’altro: “io sono un astronautico ingegnere minerario nel sistema mentale” e “amo il mio essere materiale come me stesso.” Uno sguardo artistico che abbiamo denominato “immersione interna” nell’esplorazione di Sè, uno sguardo, per così dire, da dentro.
Seguendo le nostre intuizioni, al ritorno abbiamo infine scelto di collegarci anche all’esperienza artistica di Pino Pascali che sceglie la natura primitiva per diventarne egli stesso parte, compiendo un importante lavoro di introspezione: “Questo ritorno allo stato di natura non è la cifra usuale di un linguaggio alla moda. E’ il mezzo di cui l’artista si impadronisce con disinvoltura per significare se stesso” . Pascali sembra condurci all’autenticità mettendo il gioco alla base del piano dell’opera.
In questo nostro cammino, Cèzanne, Nof4 e Pascali ci hanno trasmesso l’autenticità del vissuto, dell’opera d’arte, dell’emozione, del “ludus”, e soprattutto la funzione di rispecchiamento dell’uomo nella natura: il processo che consente di contattare quella che Nato Frascà chiama “la radura sacra dell’essere” .
Dopo questa esperienza di viaggio la natura ci è apparsa come un habitat speciale per esplorare le emozioni, per ospitare laboratori di espressione creativa, per “enfatizzare i risultati” dell’arteterapia .
Abbiamo scelto la natura volterrana per caratterizzare il setting creativo principale dove sperimentare disegno, pittura, fotografia e danza.
Il contatto con la natura, la materia e l’intuito è diventato progressivamente il nostro approccio artistico e arteterapeutico. Avevamo materiale sufficiente per intraprendere un’avventura creativa che abbiamo battezzato Muse Artiterapie, associazione non profit fondata nel febbraio 2016 a Volterra, a metà strada tra i luoghi degli artisti che ci hanno ispirato.
M. Jacomini, Una nuova forma nascente, Alpes, 2016
M. De Micheli, Le avanguardie artistiche del ‘900, Feltrinelli, 2005
A cura di Giorgio Tani. Pier Nello Manoni per NO.F. 4.
V.B. Rubiu, Vita eroica di Pascali, Castelvecchi, 2017
N. Frascà, L’Arte all’Ombra di un’altra Luce, Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia, Aseq, 1998
M. Farrelly-Hansen, Spirituality and Art Therapy: Living the Connection, Jessica Kingsley Publishers, 2001